Titolo: La donna che non invecchiava più
Autore: Grégoire Delacourt
Editore: DeA Planeta Libri
Data di uscita: 13 novembre 2018
“Ci sono quelle che non invecchiano mai perché se ne sono andate troppo presto. Ci sono quelle che invecchiano senza patemi, perché sono troppo impegnate a godersi la vita. Ci sono quelle disposte a tutto pur di apparire più belle, più magre, più sexy, pur di negare l’ineluttabile e restare aggrappate a ciò che il tempo si ostina a volerci strappare. E poi c’è Betty. Betty che, misteriosamente, smette di invecchiare appena compiuti i trent’anni – la stessa età della madre al tempo della sua tragica e prematura scomparsa. Sul volto di Betty gli anni scorrono innocui e trasparenti come acqua. Sarà forse lo sguardo intenso e innamorato di suo marito a tenere lontane le rughe? A scongiurare gli effetti dei giorni che inesorabili scivolano tra le dita? Man mano che la sua anomalia si fa più evidente, la vita un tempo tranquilla di Betty comincia a vacillare. Perché un volto senza età è un volto senza storia, senza ricordi, senza passioni. Uno specchio vuoto in cui, presto o tardi, gli altri cessano di riconoscersi. La donna che non invecchiava più è un romanzo-manifesto pieno di poesia e di saggezza sull’ultimo vero tabù dei nostri tempi, la vecchiaia. Un inno appassionato alla forza e alla bellezza delle ragazze di ogni età.”
Fonte: http://www.deaplanetalibri.it/libri/la-donna-che-non-invecchiava-piu
In questo libro ci troviamo di fronte ad un tema non certo nuovo della letteratura: l’eterna giovinezza. Chi non ha mai desiderato di poter restare giovane? Siete sicuri che sia una cosa fantastica come sembra? Chiedetelo a Betty, la protagonista del romanzo scritto da Grégoire Delacourt.
Betty è una bambina come tutte le altre; conduce un’infanzia normalissima, cresce, diventa una donna, diventa moglie e mamma. Questo fino ai 30 anni, perchè da quel momento smette di invecchiare. Che ci sia un significato nel fatto che sia successo alla stessa età in cui è morta sua mamma, lasciandola orfana a 13 anni?
Betty non lo sa, ma all’inizio è inebriata da questo dono. E’ giovane, è attraente, riceve le attenzioni degli uomini e l’invidia delle donne. Ma ben presto si rende conto che, forse, quella che considerava una benedizione, somiglia più ad una maledizione.
Invecchiare significa mostrare sul proprio viso e sul prorio corpo l’aver vissuto, l’aver attraversato esperienze, gioie e dolori, le rughe che cominciano a comparire sono come dei piccoli ricordi e Betty non ha questa sensazione, è come se la sua vita si fosse fermata.
Il suo aspetto resta sempre quello di una trentenne, e benchè all’interno del suo corpo, cominci ad invecchiare come tutti, questo non basta per allontanare la sua famiglia. Suo marito vorrebbe solo vivere la sua vecchiaia con lei, ed è difficile se hai accanto una moglie che finisce per somigliare ad una figlia. Come possono dimostrare tutto il loro amore e la loro vita passata insieme se sul volto di Betty non compare nessun segno del tempo trascorso? Mentre suo figlio Sebastian, comincia a provare imbarazzo se la sua mamma viene scambiata per sua cugina, sorella o addirittura per la sua fidanzata.
Il racconto va avanti quasi senza dialoghi, quasi come se fosse un flusso di coscienza, sono i pensieri di Betty che man mano si rende conto di quanto sia difficile convivere con il “dono” che le è stato concesso.
La storia in sé mi ha incuriosita da subito, e a livello di scrittura ho apprezzato i capitoli brevi che possono rendere più scorrevole la lettura, ma questo libro per me è un NO. Il racconto scorre in maniera fin troppo tranquilla, senza nessun momento di tensione e senza nessun colpo di scena o avvenimento particolare, non vi nascondo che a tratti ho trovato difficoltoso continuare la lettura (anche se un libro non mi prende, cerco comunque di finirlo per poter dire con certezza cosa ne penso); il finale, inoltre, non mi ha convinto. Nonostante questo, il messaggio che ha voluto dare è molto chiaro e molto bello, e dovrebbero coglierlo le donne di qualsiasi età.

Leave A Reply