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Recensione Dracul – Dacre Stoker, J. D. Barker

9 Novembre 2020

Sinossi

Colpi alla porta. Sempre più rapidi, sempre più forti. Barricato in cima alla torre abbandonata, Bram Stoker prega che i cardini tengano e, nel frattempo, si prepara. Appende crocifissi e specchi alle pareti, carica il fucile e attende. Infine, temendo di non, arrivare vivo all’alba, prende carta e penna e inizia a scrivere tutto quanto è accaduto fino a quel momento… La storia comincia quando Bram ha cinque anni. È un bambino cagionevole, spesso costretto a letto, che passa gran parte del tempo con la sorella Matilda. L’unica persona in grado di farlo stare meglio è Ellen, la giovane tata. Eppure c’è qualcosa di strano in lei, nei suoi modi enigmatici, nella sua carnagione pallidissima. All’inizio è solo una sensazione, poi Bram si rende conto che, da quando Ellen lo «cura», ha una strana ferita al polso, due forellini che non si rimarginano mai. Inoltre spesso Ellen esce di nascosto di notte e, quando capita, al mattino le pagine dei giornali riportano la notizia di brutali omicidi avvenuti a Dublino. I sospetti di Bram e Matilda si fanno sempre più concreti, ma poco tempo dopo, all’improvviso, Ellen sparisce. Gli anni passano. Miracolosamente guarito, Bram continua gli studi al Trinity College, mentre Matilda parte per Parigi. Al suo ritorno, corre da Bram con una notizia inquietante: ha visto Ellen, ancora giovane e bella come quando loro erano bambini. I due fratelli non lo sanno, ma quello sarà l’inizio di un incubo: l’incontro di Bram con una creatura allo stesso tempo spaventosa e affascinante, un incontro che, anni dopo, darà vita a un «romanzo» destinato a diventare leggenda…

Recensione

Se un discendente di Bram Stoker scrive un libro sull’origine di Dracula mi ha praticamente già in pugno!

La storia inizia proprio dall’infanzia di Bram, bambino dalla salute cagionevole che fino agli otto anni passa le giornate tra le mura della sua cameretta, troppo debole anche solo per camminare. L’unica compagnia che ha è quella della madre, della sorella Matilda e della tata Ellen, ed è intorno a lei che comincia a svolgersi la vicenda.

Durante una terribile notte, Bram peggiora ed è sempre più vicino alla morte. Viene sottoposto alla terapia del salasso dallo zio medico ma sarà proprio Ellen a salvarlo. Il metodo da lei utilizzato resterà sconosciuto per anni ma da quel momento Bram non si ammala più, diventa incredibilmente forte e veloce e qualunque ferita egli si provochi, si rimargina nel giro di pochi minuti senza lasciare cicatrici. Gli unici segni che gli restano sempre e comunque sono quelle che sembrano due piccole punture sul polso che prudono molto spesso.

Ellen, da quella notte sparisce e Bram si ritroverà, dopo anni, di nuovo sulle sue tracce, percependo uno strano legame tra di loro e scavando nel suo doloroso passato tra cimiteri, tombe profanate e non morti.

Se vi aspettate un libro incentrato sulla figura di Dracula rimarrete delusi. Non siamo davanti a un horror, ma ad una profonda storia d’amore dal sapore gotico d’altri tempi.

Il richiamo al Dracula di Bram è nell’alternanza dei punti di vista, che qui troviamo tra i diari di Bram e del fratello Thornley, tra le lettere di Matilda indirizzate a Ellen e tra gli appunti di Arminius.

Le ambientazioni e le atmosfere sono meticolosamente descritte, tanto da avere, durante la lettura, la sensazione di essere osservati da brillanti occhi rossi che aspettano solo di poter entrare nella vostra casa.

Un libro da non lasciarsi sfuggire se avete amato Dracula e se, in generale, amate le storie che parlano di vampiri.

Quando tata Ellen ritrasse il dito, era rosso di sangue, il mio. -Ti fidi di me?- Mi chiese. Annuii con fatica, incapace di parlare. – Non dovresti-, rispose”

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Libri  / Recensioni

its.flavia
Flavia, classe 1990. Leggo, scrivo, cucino. Distratta e pasticciona, vivo nel mio paese delle meraviglie.

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