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Recensione Una stanza piena di gente – Daniel Keyes

5 Settembre 2019

Titolo: Una stanza piena di gente

Autore: Daniel Keyes

Editore: Nord

Data di pubblicazione: 12 Novembre 2009

Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l’accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell’identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l’arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Alien, Tommy, David, Adalana e Christopher. Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro.

Già dalla sinossi si capisce che questo è un libro che non si dimentica facilmente.

La storia è divisa complessivamente in tre parti.

Nella prima conosciamo Billy Milligan durante il giorno del suo arresto e si comincia a scoprire la sua malattia, tenuta nascosta sino a quel momento. Inizia, inoltre, la prima fase del processo mentre medici e avvocati cercano di capire quanto la sua malattia sia reale e se esista una cura.

Nella seconda parte, colui che si fa chiamare “il Maestro” ci racconta tutta la vita di Billy, dall’infanzia, al momento in cui sono nate tutte le sue personalità, non tralasciando le relazioni con famigliari, amici, parenti e di come anche loro si accorgessero degli strani comportamenti di Billy.

Nella terza parte, infine, scopriamo come volge a termine il processo, come Billy continua le sue cure e come si evolve la sua malattia.

Nonostante la mole, il libro risulta molto scorrevole e lo si legge con estrema velocità, anche perché i fatti descritti sono talmente sconvolgenti che si fa fatica a credere che sia una vicenda realmente accaduta.

Poche descrizioni, molti avvenimenti, tantissimi fatti, e una capacità estrema di far immedesimare il lettore nella mente del protagonista e sentire quasi la sua frustrazione e la sua confusione nel cercare di comprendere le 24 personalità che vivono dentro di lui.

L’autore, inoltre, si limita a descrivere i fatti in maniera assolutamente oggettiva, lasciando al lettore la libertà di trarre le proprie conclusioni; scelta saggia, in un libro che tocca argomenti come la malattia mentale, la violenza sulle donne e l’abuso di minori.

Molto utile, inoltre, l’introduzione a tutte le personalità di Milligan che troviamo subito dopo l’incipit, nella quale ogni “persona” viene descritta con nome, cognome caratteristiche e comportamenti principali.

L’ho trovato un libro sconvolgente, che fa pensare. Consigliato a chi ama le storie psicologiche ed è particolarmente attratto dalle personalità multiple.

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Libri  / Recensioni

its.flavia
Flavia, classe 1990. Leggo, scrivo, cucino. Distratta e pasticciona, vivo nel mio paese delle meraviglie.

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